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Costellazioni archetipiche e immaginali  ·  16. giugno 2025

Vittimismo e senso di colpa: cosa rivelano le Costellazioni Familiari"

Nel lavoro con le Costellazioni Familiari, una delle dinamiche più comuni e insidiose è quella del fare la vittima per instillare senso di colpa negli altri. Questo meccanismo, sia individuale che collettivo, può bloccare l’evoluzione personale e il fluire dell’amore nei sistemi familiari.


Il ruolo della vittima" nelle relazioni

Fare la vittima non significa semplicemente aver subito un torto. In molti casi, è una strategia (spesso inconscia) per ottenere attenzione, amore o controllo, facendo leva sul senso di colpa altrui.

 

Obiettivo inconscio:

  • Ricevere riconoscimento

  • Evitare la responsabilità personale

  • Mantenere un legame di dipendenza emotiva


Il senso di colpa nelle Costellazioni Familiari

Nella visione di Bert Hellinger, fondatore delle Costellazioni Familiari, il senso di colpa può essere sano o disfunzionale. Quando è manipolato da chi si pone come vittima, può diventare uno strumento di controllo.

 


Livello individuale: vittima e persecutore

Chi assume costantemente il ruolo di vittima può portare dentro di sé un persecutore nascosto. Questo crea una doppia dinamica:

  • Esternamente appare innocente

  • Internamente cerca punizione o vendetta

Il cambiamento evolutivo? Assumersi la responsabilità del proprio destino, riconoscere ciò che è accaduto senza usarlo per ottenere vantaggi emotivi.


Livello collettivo: popoli, storia e trauma

Interi popoli possono identificarsi con un passato di vittimismo. Questo può portare a:

  • Isolamento culturale

  • Rancore verso “i colpevoli”

  • Blocchi nel progresso collettivo

Le Costellazioni collettive mostrano che il superamento di questa dinamica avviene quando si onora il destino vissuto da tutte le parti coinvolte, senza colpevolizzazioni.


Come uscire dal ruolo della vittima?

Le Costellazioni Familiari offrono uno spazio per:

  • Vedere la dinamica da fuori

  • Ricollocare ogni membro nel proprio giusto posto

  • Liberarsi dal peso della colpa imposta o autoimposta

Strumenti utili:

  • Lavoro sistemico

  • Frasi e nuove immagini di guarigione 

  • Riconciliazione con figure genitoriali o antenati


Riflessioni: Trasvalutare il dolore, diventare co-creatori del destino

 

Secondo la visione delle Costellazioni Archetipiche e Immaginali, la dinamica del “vittimismo” può essere trascesa e trasvalutata. Non si tratta più soltanto di liberarsi dal senso di colpa o dal bisogno di riconoscimento, ma di attribuire un significato diverso agli eventi vissuti, alla luce di un disegno più ampio, che non sempre possiamo comprendere con la mente razionale.

 

Quando smettiamo di identificarci rigidamente con la vittima, iniziamo a vedere le ferite come portali iniziatici, e i conflitti come occasioni evolutive. Ogni dolore, ogni esperienza apparentemente ingiusta, può nascondere un compito dell’anima, un invito a co-creare, piuttosto che a subire.

 

"Non tutto ciò che accade è colpa di qualcuno.

Ma tutto ciò che accade può avere un senso più grande."

 

In questo spazio più ampio, l’individuo si riconosce come co-creatore del proprio cammino, capace di trasformare la narrazione: dal dramma personale al mito dell’anima. La sofferenza non viene negata, ma consacrata a un processo di crescita, con la fiducia che esista un ordine invisibile, un’archetipica intelligenza al lavoro dietro le quinte.

 

Riconoscere che non conosciamo il disegno più grande ci libera dalla necessità di controllare, accusare o spiegare tutto. E ci apre a una forma di accettazione attiva, dove la vita stessa diventa un rituale sacro di trasformazione.

 

Fare la vittima può sembrare un modo per sopravvivere, ma in realtà blocca il fluire dell’amore e dell’evoluzione personale. Secondo le Costellazioni Familiari, solo accettando il proprio destino e lasciando andare la colpa indotta, si può vivere davvero liberi.

 

 

 

 

1. Il trauma storico e la memoria della vittima

Il popolo ebraico ha vissuto nei secoli una serie di traumi storici gravissimi:

  • esili, persecuzioni, pogrom, ghettizzazioni,

  • e infine la Shoah, che è stata una ferita immane non solo per il popolo ebraico, ma per l’intera umanità.

Nel linguaggio delle Costellazioni, quando un trauma così profondo non viene pienamente integrato, può trasformarsi in una identità collettiva di vittima, che, se protratta nel tempo, blocca l'evoluzione.

La vittima si irrigidisce nel dolore, non riesce più a vedere l’altro, e può iniziare, inconsapevolmente, a proiettare la propria ombra: il persecutore.


2. Quando la vittima diventa carnefice

In alcuni contesti moderni (es. il conflitto israelo-palestinese), emerge questa dinamica archetipica:

  • Chi è stato vittima (con una memoria storica reale e profonda)

  • può diventare carnefice di un altro popolo (es. i palestinesi),

  • giustificando le proprie azioni attraverso la propria sofferenza passata.

In termini sistemici, questo viene visto come un'inversione del flusso dell'amore e della giustizia.
La vittima non integrata può replicare la violenza, in nome della sopravvivenza o della riparazione.
Ma così facendo, crea un nuovo ciclo di trauma e colpa.


3. Il senso di colpa imposto agli altri

Un ulteriore livello è quello in cui la memoria della Shoah o della persecuzione viene (talvolta) usata per far sentire in colpa chiunque metta in discussione certe azioni politiche o militari.
In questo caso, il trauma diventa uno strumento identitario e difensivo.
È come se si dicesse:

“Non puoi criticarci, perché noi siamo le vittime assolute della Storia.”

In termini immaginali, questo è un modo per non vedere l’ombra.
È una difesa psicologica e collettiva, comprensibile, ma non evolutiva.


4. Come si legge questa dinamica nelle Costellazioni Archetipiche

Secondo una lettura archetipica e immaginale:

  • Ogni popolo porta un destino collettivo.

  • Il trauma profondo (come quello ebraico) richiede testimoni, onore, verità, elaborazione.

  • Se non viene integrato, può diventare identità fissa e ombra collettiva.

Il passaggio evolutivo è quando:

Un popolo smette di identificarsi solo con il proprio dolore
e inizia a vedere il dolore dell’altro come altrettanto sacro.

Solo allora può iniziare un vero movimento di riconciliazione archetipica.


5. Un esempio dalla visione di Hellinger

Bert Hellinger, che ha vissuto in Sudafrica durante l’apartheid e ha osservato molte dinamiche collettive, diceva:

“Quando una vittima guarda il suo carnefice con amore, la pace diventa possibile.”

Questo vale anche al contrario:

Quando un ex-vittima diventa carnefice, e vede l’altro come inferiore o colpevole,
il trauma si ripete.
L’anima collettiva rimane intrappolata.


Riflessioni: da popolo ferito a popolo guida

Secondo una visione più ampia, trasvalutare il trauma collettivo potrebbe significare:

  • Onorare le proprie ferite,

  • smettere di usarle come giustificazione,

  • e diventare un popolo guida per la pace, non solo per la memoria.

 

“Quando la vittima smette di accusare e inizia a comprendere, allora può davvero guarire il mondo.”

 

Il senso di colpa in fiabe e miti

 

Ci sono molte fiabe e miti che esprimono la dinamica del senso di colpa, spesso intrecciata a temi come il destino, il sacrificio, la colpa ereditata o la trasgressione. Eccone alcuni alcuni tra i più emblematici,  nella prospettiva archetipica e immaginale):


1. Edipo – Il mito della colpa inconsapevole (Grecia)

 

Tema: colpa sistemica, cieca e transgenerazionale
Edipo uccide il padre e sposa la madre senza sapere chi siano. Anche se agisce senza intenzione, si assume la responsabilità del suo destino.
Collegamento: rappresenta la colpa invisibile e archetipica, quella che si eredita o si compie senza coscienza, tipica delle dinamiche familiari profonde nelle costellazioni.

In ottica immaginale, Edipo non è solo colpevole, ma iniziato al mistero della verità, attraverso il dolore.


2. Biancaneve – La colpa di essere bella e amata

 

Tema: gelosia, proiezione, colpa della “figlia”
La regina cattiva proietta su Biancaneve la sua ombra non accettata. Biancaneve si rifugia nei boschi, come chi porta un dono ma viene perseguitato.
Collegamento: la fiaba mostra come a volte si interiorizzi un senso di colpa per essere amati, visibili, vitali. In ottica sistemica, Biancaneve può rappresentare il "figlio sacrificato".


3. Inanna e la discesa negli Inferi (Sumeri)

 

Tema: discesa iniziatica, perdita del potere, espiazione
La dea Inanna scende negli inferi e perde tutto, fino a morire simbolicamente. Solo donando la propria identità, può risorgere.
Collegamento: l'ombra e la colpa non vengono negate, ma attraversate. È un mito potente per parlare della trasvalutazione del dolore come passaggio evolutivo.


4. Hansel e Gretel – La colpa dell’abbandono

 

Tema: colpa genitoriale, sopravvivenza, maturazione precoce
I due bambini sono abbandonati nel bosco per fame. Devono cavarsela da soli, superando una strega che li vuole divorare.
Collegamento: qui il senso di colpa può essere letto su più livelli: i genitori, incapaci di accudire; i bambini, costretti a “crescere troppo in fretta”. Una costellazione potrebbe svelare le lealtà familiari nascoste.


5. Il mito di Prometeo – Colpa per aver donato il fuoco

 

Tema: ribellione, punizione, dono per l’umanità
Prometeo sfida Zeus e porta il fuoco (conoscenza, coscienza) agli uomini. Viene punito per questo, incatenato e torturato.
Collegamento: parla della colpa archetipica legata alla libertà, all’atto creativo e al superamento dei limiti. In chiave immaginale, la colpa può essere prezzo di un gesto evolutivo.


Collegamento simbolico nelle Costellazioni Archetipiche

 

Questi miti e fiabe mostrano che:

  • Il senso di colpa può essere archetipo iniziatico (non solo psicologico).

  • Spesso si tratta di una colpa “necessaria” per crescere o trasformarsi.

  • Nei percorsi immaginali, la colpa viene onorata, non negata: ci si chiede che forma d’anima si sta rivelando attraverso di essa.

 

 

 ©Paola Biato

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Commenti: 1
  • #1

    Daniela (venerdì, 27 giugno 2025 00:05)

    Molto interesante questo articolo,la sottile linea tra vittima e persecutore...
    E il senso di colpa come veleno nei rapporti ...onorare e attraversare il senso di colpa attraverso le fiabe è molto catartico✨️


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